L’agricoltura, oramai attività industriale, fortemente meccanizzata, ad alto contenuto di prodotti chimici di sintesi, ha garantito la possibilità di sfamare una popolazione sempre crescente ma producendo al contempo un impatto sull’ambiente sempre più elevato tanto da essere ritenuto non più sostenibile. Anche la qualità dei prodotti è migliorata nel tempo ma si è sempre più omologata e standardizzata per l’intoduzione di nuove cultivar maggiormente produttive ma spesso a discapito delle qualità organolettiche del prodotto finale.
L’altra faccia dell’agricoltura moderna è l’uso sempre più frequente di prodotti fitosanitari necessari a combattere i parassiti e le malattie delle piante e che possono portare alla perdita di interi raccolti. Ciò è dovuto alla mancanza di biodiversità dell’ambiente agrario moderno, mancanza che impedisce la naturale lotta biologica tra specie predatrici e parassiti delle piante. La necessità di vivere e produrre in un ambiente più sano, di mangiare prodotti più sani e non omologati e standardizzati è la sfida dell’agricoltura del domani che noi vogliamo cogliere oggi.
Le nuove tecnologie ed una più approfondita conoscenza degli impatti ambientali delle produzioni agricole devono guidare lo sviluppo di un’agricoltura di precisione dove la meccanizzazione e la chimica lasciano il passo a nuovi metodi di coltivazione più rispettosi dell’ambiente e della salute umana. È ormai dato empirico che il mondo dell’agricoltura in generale si trova in uno stato problematico dove solo con l’utilizzo di tecnologie 4.0 applicate a tale ambito si potranno colmare problemi sempre crescenti. Almeno l’80% dei terreni coltivabili mondiali è già utilizzato e si ha sempre più difficoltà ad occupare il restante 20%, inoltre la popolazione mondiale continua a crescere e si stima che entro il 2050 si raggiungeranno i 9 miliardi di persone, con una previsione di produzione maggiorata almeno del 60% per colmare le esigenze mondiali, ovviamente a patto di non intaccare ulteriormente le risorse naturali e senza impattare maggiormente sull’ambiente.
I vantaggi della tecnologia 4.0 sono molteplici:
- +- utilizzo dei dati
- L’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione. In pratica riguarderà la funzione di controllo della tenuta dei valori di stazionamento del vino nella wine room/bottaia, dove sensori ambientali, come temperatura, umidità, ricircolo aria, saranno gestiti da un software all’interno della sala controllo e da dove saranno gestiti i droni per il monitoraggio giornaliero del vigneto. Analisi del terreno regolari, stazioni metereologiche vicine ai campi in modo da prevedere e conoscere le condizioni metereologiche. Inoltre, di importanza vitale si avrà modo di studiare l’indice vegetativo tramite l’utilizzo di fotocamere multi-spettrali installabili su droni. Valore importante poiché permette di capire la risposta delle piante all’ambiente in cui si trovano, la loro resa e altri importanti dati come quantità di zuccheri, presenza di danni da insetti e l’attività fotosintetica. L’insieme dei dati verranno trasmessi alla stanza di controllo che, elaborando la totalità delle informazioni ottenute, sarà in grado di determinare una mappatura di descrizione del terreno. Questa caricata all’interno delle apposite attrezzature tramite processi completamente informatizzati, potranno eseguire le indicazioni elaborate dal centro di comando.
- +- la fase “ analytics
- La fase “analytics”, una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne il valore ottenendo vantaggi a partire dalle macchine che perfezionano la loro resa “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati. Il terreno del vigneto sarà costantemente monitorato tramite appositi sensori che consentiranno di irrigare il vigneto utilizzando minime quantità di acqua nel rispetto dell’ambiente. La mappatura della resistività del suolo per individuare la disposizione delle sostanze nutritive e la struttura del terreno in modo che al tempo stesso si limiti al minimo necessario l’irrigazione in modo da incidere sulla produzione a tutto vantaggio della qualità del vino
- +- interazione tra uomo e macchina
- L’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà virtuale che rientra a pieno titolo nel percorso formativo dei futuri assuntori adottivi della vigna. Questi infatti potranno partecipare dal vivo a corsi in loco, dove il soggetto riuscirà a calarsi, proprio previo utilizzo visori in 3D, nel periodo storico proprio (impero romano) assimilando di fatto, prima in via teorica, le tecniche utilizzate per il mantenimento e la cura dei vitigni autoctoni, fino alla trasformazione dell’uva in vino, che verrà espedita nella parte pratica applicativa e dove, al termine di questo percorso, verrà rilasciato il certificato di produttore a distanza del vino scelto dal soggetto stesso. Le vene di argilla presenti sul terreno sono idonee alla realizzazione di manufatti in terracotta, ragion per cui il progetto prevederà la realizzazione di anfore, etichette ed altri oggetti in terracotta da utilizzare secondo la tradizione degli antichi romani per la produzione e commercializzazione del vino prodotto in azienda. Si organizzeranno in loco anche corsi di ceramica.
- +- passaggio tra digitale e reale
- passaggio tra digitale e reale, che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni.